ASSOCIAZIONE
PESCATORI DILETTANTI

Alto Sarca

Marmorata "Salmo marmoratus"
E' la più bella e selvatica delle trote che popolano il bacino del fiume Sarca, e fino agli anni '70 fa era l’incontrastata regina del fiume. E’presente lungo tutto il corso principale con popolazioni più o meno consistenti, con dei piccoli nuclei nel fiume Sarca di Val Genova e con sporadici esemplari di risalita nel tratto basso dei principali affluenti.

Morfologia e comportamento: Dove trova le condizioni idonee raggiunge nel Sarca eccezionalmente taglie che arrivano ai 7 kg circa e può vivere anche per 20 anni, anche se storicamente sono stati catturati anche esemplari di taglia molto maggiore. E’noto che può incrociarsi con la fario dando luogo ad ibridi fecondi con caratteristiche di corporatura e mantello intermedie tra le due specie, ed è proprio l’ ibrido tra le due specie che rappresenta la maggioranza delle trote selvatiche in grado di riprodursi autonomamente nel fiume. La maturità sessuale è raggiunta solitamente al terzo autunno di vita dai maschi (25-30cm) e al quarto dalle femmine (30-35cm). La riproduzione detta tecnicamente frega ha luogo tra ottobre e novembre con la deposizione delle uova in un nido scavato nella ghiaia. La uova deposte migliorano come caratteristiche ed aumentano di quantità con l'aumentare delle dimensioni della femmina riproduttrice.

Gli avannotti si nutrono esclusivamente di placton fluviale in movimento, fino ad una taglia di 20 cm si nutre quasi esclusivamente di piccoli insetti per poi aumentare la dimensione delle sue prede mano a mano che aumenta di taglia, dopo circa cinque anni raggiunge il chilo di peso circa e la sua dieta è costituita principalmente da altri pesci.

Perché la marmorata Sicuramente qualcuno si domanderà il perché di tutte queste regole e restrizioni riguardanti la trota marmorata, abbiamo quindi cercato di individuare alcuni dei motivi per i quali vale la pena impegnarsi nella salvaguardia di questo salmonide:
  • Capacità di riprodursi naturalmente
  • Nel corso della sua evoluzione si è adattata a resistere alle piene molto meglio di fario e iridee
  • Comportamento diffidente e sospettoso che la rende preda difficile ma di soddisfazione
  • Può raggiungere taglie molto superiori alle altre specie di trota
  • E' una specie endemica esistente solo in alcuni fiumi che sfociano nell'Alto Adriatico e i loro affluenti. Questo rende la marmorata una trota che da prestigio a livello nazionale ed internazionale ai fiumi che la possiedono.


Tecniche di pesca:
Tra i 10 e i 20 cm di taglia viene catturata quasi esclusivamente con mosche artificiali di piccole dimensioni

Tra i 20 e i 45 cm di taglia può essere catturata con ogni tecnica di pesca mosca artificiale principalmente sommersa, esca naturale viva, cucchiaino, pesce morto manovrato.

Sopra i 45 cm è molto sospettosa e di difficile cattura, buoni risultati si ottengono con esche artificiali.
Ibrido "Salmo marmoratus X Salmo trutta fario"
Sono trote che annoverano nel loro albero genealogico sia esemplari di fario che di marmorata e presentano una serie ampissima di caratteri intermedi tra le due specie sia come aspetto che come struttura del corpo e comportamento.

Dove:
L’ areale di distribuzione è quello che originariamente apparteneva alla marmorata; sono presenti alcuni nuclei numerosi in vari tratti di fiume ma è possibile catturarli lungo tutto il corso di valle. Predilige come la marmorata i tratti di fiume più naturali dove trova l’ ambiente idoneo e grossi massi dietro cui ripararsi durante le frequenti piene.

Morfologia e comportamento:
A prima vista alcuni esemplari possono essere confusi con fario ma la presenza di macchie "ondulate" che variano da toni scuri ad un rosso sgargiante la distinguono insieme ad altri caratteri meno visibili da quest’ ultima.
E’ possibile catturare anche con esche naturali esemplari di ibrido di piccola taglia (15-20cm), questo è da attribuire alla dieta meno "rigida" che hanno le fario rispetto alle marmorate della medesima taglia.
Forse non tutti gli ibridi hanno le formidabili caratteristiche di rusticità della marmorata, ma vanno tutelati perché nel Sarca attualmente rappresentano la fetta più grossa di trote in grado di riprodursi autonomamente. La frega avviene anche in questo caso al terzo anno per i maschi e al quarto per le femmine ma la taglia è solitamente minore di quella raggiunta dalla marmorata.

Tecniche di pesca:
Vale sia il discorso fatto per la fario che quello fatto per la marmorata a seconda che abbia ereditato più i caratteri dell’ una o dell’ altra specie.
Fario "Salmo trutta fario"
E’ la specie più comunemente catturata dai pescatori, anche perché avvengono in alcuni tratti periodiche immissioni di questo salmonide.

Dove:
Nel bacino del Sarca di fario ne sono presenti in gran numero, provenienti da ceppi diversi, con una straordinaria varietà di livree. Si va dalle fario di probabile origine austriaca, punteggiate principalmente di rosso con macchie molto piccole, presenti ad esempio nel Sarca di Nambino, a livree miste con punteggiature rosse e nere, fino ad esemplari punteggiati esclusivamente di nero.

L’ origine di tutto ciò è probabilmente riconducibile, sia alla naturale variabilità presente all’ interno della specie e al colore del fondo a cui le trote adattano il loro mantello, sia all’ “evoluzione” dei ceppi allevati in pescicoltura con i quali da anni si attuano ripopolamenti sia di novellame che di adulto “pronta pesca”. Comunque la punteggiatura dello stesso esemplare cambia colore e forma a seconda del fondale dove vive il pesce, dell'alimentazione, della tipologia di acqua e del periodo dell'anno. Questo cambiamento è legato principalmente all'esigenza del pesce di mimetizzarsi

Non molti anni addietro gli allevamenti tenevano fario di discreta rusticità, che in molti casi si sono riprodotte nel fiume e negli affluenti acclimatandosi e i cui ceppi sono presenti ancora oggi. La rusticità è nel tempo via via diminuita perchè negli allevamenti sono stati utilizzati principalmente riproduttori sempre più selezionati per una facile gestione in vasca che provengono esclusivamente da poche zone con indennità da malattie certificata. Per questo le fario immesse negli ultimi anni riescono ad adattarsi e riprodursi con più difficoltà rispetto al passato, sopratutto quando immesse da adulte.

Morfologia e comportamento:
E’ la specie più comunemente catturata dai pescatori, sia perchè perfettamente acclimatata in molti affluenti sia perché avvengono in diversi tratti periodiche immissioni di questo salmonide.

Tecniche di pesca:
E’ normalmente abbastanza aggressiva nei confronti di tutte le esche anche se man mano che cresce diventa più sospettosa, se seminata da adulta è molto meno timorosa dell’uomo e capita che si lasci catturare anche in tratti molto disturbati.
Iridea "Oncorhynchus mykiss"
E' di origine nord americana e normalmente non è naturalmente presente nel Sarca e non vi viene seminata a meno del bacino di Ponte Pià. Capita però a volte che sfuggano esemplari anche numerosi dalle pescicolture, questi tendono a portarsi istintivamente verso il tratto basso del fiume, dove vengono solitamente catturati dai pescatori a meno che non trovino rifugio in qualche no kill.

Dove:
L'iridea è la trota utilizzata più frequentemente nei laghetti con prontapesca ed è quella che viene venduta di norma nei supermercati, nell'area di Preore e Ragoli ci sono pescicolture private specializzate nell'allevamento di questa specie. Morfologia e comportamento:
E'una specie molto vorace che quando è in caccia si nutre di tutto ciò che gli capita a tiro. Ha una crescita iniziale sorprendente, anche perché frutto di decenni di selezione genetica nelle pescicolture. Già al secondo anno di vita raggiunge taglie che si aggirano attorno ai 25 cm e se non è pescata, può raggiungere dimensioni ragguardevoli. Non sono presenti nelle acque del Sarca popolazioni in grado di riprodursi naturalmente.

Tecniche di pesca:
Può essere catturata con ogni tipo di esca ma i risultati migliori si hanno con l' esca naturale e lo spinning.
Salmerino Alpino "Salvelinus alpinus"
Bellissimo salmonide autoctono è diffuso in numerosi laghi alpini delle Dolomiti, anche se in molti di questi la sua presenza è fortemente diminuita a causa dell'immissione di altre specie, soprattutto del salmerino fontinalis che è un vorace competitore. Può avere taglie molto differenti a seconda che il nutrimento sia a base di placton (max 30 cm) o di prede più grosse rappresentate principalmente da sanguinerole ( raramente arriva i 700gr nei nostri laghi). Sono noti due periodi riproduttivi uno tardo autunnale e uno primaverile (riportato solamente da alcuni autori), la deposizione delle uova avviene direttamente nel lago in zone con ghiaino anche a profondità elevate.

La livrea può presentarsi a seconda del sesso, dell'età, dell'alimentazione e del periodo dell'anno da vivacemente colorata di arancio sul ventre e sulle pinne (ventrali e anale) a completamente grigia.

Si differenzia dal salmerino fontinalis per : il mantello che non presenta alcuna marmoreggiatura o puntinatura su dorso e pinne, per le abitudini meno aggressive, per la taglia mediamente più ridotta e per la struttura del corpo meno massiccia e più affusolata. Inoltre il fontinalis sulle pinne ventrai e anale tra la banda bianca e l'arancione presenta una striscia nera assente nel salmerino alpino.

Il periodo migliore per la pesca è quello tardo primaverile-estivo allo scioglimento dei ghiacci sui laghi.
Salmerino di fonte "Salverinus fontinalis"
Di origine americana è stato immesso durante i decenni passati in molti torrenti alpini attraverso scatole vibert contenenti uova, o sottoforma di giovani esemplari.

Dove:
La specie si è adattata alla vita in molte sorgenti di acqua fredda e cristallina presenti in Val Rendena, dove a volte è presente con popolazioni molto numerose in grado di riprodursi naturalmente con successo. E’ inoltre presente in alcuni laghi alpini dove invece, ameno che non siano alimentati da sorgenti, non riesce a riprodursi. Morfologia e comportamento:
Nei laghi alpini raggiunge taglie anche notevoli fino ad 1,5kg di peso e più grazie alla sua voracità, mentre nei piccoli corsi d’ acqua in cui si è stanziato ha una dimensione media di 15-20cm con taglie massime di 30cm. Va ghiotto di uova, uno dei suoi alimenti naturali in America del nord sono le uova di salmone, e per questo capita di vederlo sulle freghe delle trote. Nei ruscelli in cui vive tende a divenire infestante a scapito delle altre specie. Per quel che riguarda la riproduzione avviene unicamente nelle acque fredde e limpide delle sorgenti naturali nei mesi di ottobre e novembre, e la taglia dei riproduttori può anche essere molto ridotta 15 cm, ma avviene comunque a partire dal terzo anno di età.

Tecniche di pesca:
Attacca con voracità ogni tipo d esca, nei riali l’ esca più indicata è quella naturale, con l’ inconveniente che se non ferrati immediatamente gli esemplari sotto misura, che spesso sono molto numerosi, ingoiano completamente l’ amo che può causare ferite anche letali. Nei laghi alpini durante il periodo estivo può essere catturato con ogni tecnica ma quelle più belle da praticare sono la mosca e lo spinning.
Temolo "Thymallus thymallus"
E’ dall'inizio degli anni '90 che questa specie è stata introdotta nel Sarca con esemplari di origine austriaca lungo tutto l’ asse del corso di valle, dove è però naturalizzato solo in alcuni tratti mentre in altri la sua presenza è sporadica. Non è invece presente negli affluenti.

Morfologia e comportamento:
Tra le specie introdotte è sicuramente quella che meno compete con la trota marmorata, ha un’ accrescimento iniziale molto rapido e dopo 3 anni arriva a superare i 30cm, ma poi raggiunge taglie massime che raramente nel Sarca superano i 40cm e i 7 etti di peso. La riproduzione ha luogo tra aprile e maggio, i maschi possono essere facilmente distinti dalle femmine per le maggiori dimensioni della pinna dorsale. La dieta è insettivora anche se in condizioni particolari può aggredire anche lombrichi o addirittura piccoli rotanti.

Tecniche di pesca:
Il temolo può essere catturato con ogni tecnica che prevede l’ impiego di mosche artificiali sia galleggianti che sommerse. Anche la pesca con galleggiante e piccole esche naturali può dare discreti risultati.
Persico
E’ presente esclusivamente nel lago di Ponte Pià con una popolazione non molto numerosa ma al cui interno vi sono esemplari di taglia notevole. Nel lago ha trovato un ambiente idoneo e ricco di nutrimento ma la popolazione rimane contenuta a causa dei frequenti sbalzi di livello del lago che vanificano parte della riproduzione.
Cavedano
E’ presente numerosissimo dal lago di Ponte Pià fino al ponte di Ragoli con esemplari che arrivano anche ai 2 chili di peso, è poi presente a valle del suddetto lago, con un piccolo nucleo questa specie si spinge fino al laghetto di Caderzone. La popolazione di questo ciprinide è andata progressivamente aumentando paripasso con l’ accumulo di limo e argille nel letto del fiume. Si riproduce nel greto del corso principale in primavera. E’ una specie onnivora che si nutre di tutto può dunque essere presa con ogni tecnica anche se la mosca secca è tra le più divertenti per il gran numero di abboccate che si hanno, e può essere un rimedio per le giornate in cui le trote non hanno intenzione di abboccare.
Carpa
Importata secoli fa dalla Cina sia nella sua forma selvatica “carpa regina”, sia nella varietà creata per uso gastronomico”carpa a specchi” è presente nel lago di Ponte Pià e in alcune piane nel Sarca a Ponte Arche. Nel lago non sono rari esemplari di taglia notevole maggiore di 5 kg e sono comuni gli esemplari di piccola taglia che possono essere facilmente confusi con il carassio, anch’ esso presente numeroso nel lago.
Vairone
Questo piccolo ciprinide è presente con nuclei isolati fino al lago di Caderzone e diventa una presenza costante a valle di Tione, nelle lame a monte di Ponte Pià si trova numeroso. La taglia media è tra i 9 e i 12cm e non supera mai i 20cm e costituisce uno degli alimenti prediletti dalle trote di taglia. Può essere catturato sporadicamente con piccole mosce artificiali o esche naturali di ridotte dimensioni, ma per catturare numerosi esemplari la tecnica più valida è quella della passata.
Gambero di fiume
E' oramai una rarità presente in un numero ridottissimo di piccole rogge, una volta era presente anche nel tratto di valle del fiume Sarca ma è scomparso da tempo a causa della sua estrema sensibilità all' inquinamento. La sua cattura è severamente vietata.
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